L’incapacità, tra responsabilità sanitaria e tutela patrimoniale nella prassi notarile il diritto alla vita, alla salute, alla dignità ed all’autodeterminazione tra legge 24/2017 e legge 219/2017

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L’incapacità, tra responsabilità sanitaria e tutela patrimoniale nella prassi notarile il diritto alla vita, alla salute, alla dignità ed all’autodeterminazione tra legge 24/2017 e legge 219/2017

Il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Napoli, Torre Annunziata e Nola è intervenuto con il Presidente Antonio Areniello e con il notaio Carmine Romano al convegno “Il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione, tra legge 24/2017 e legge 219/2017. L’incapacità tra responsabilità sanitaria e tutela patrimoniale nella prassi notarile”, organizzato dal neonato gruppo DAT formato dall’Unione del Sindacato Specialisti in Medicina Legale (Sismel), con l’Associazione Valore Uomo e con l’Associazione Amici di Guido Stanzani (Ags).

La manifestazione è stata patrocinata dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni, dal Sindacato Italiano degli Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni, dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Napoli, dall’Ordine degli Avvocati di Napoli, dal Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Napoli, Torre Annunziata e Nola, e dalla Confederazione Italiana dei Gdp.

Il gruppo DAT, che nasce come Gruppo di Studio Interdisciplinare sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento, composto da Magistrati, Avvocati, Medici Legali e membri della società civile, ha voluto questo convegno per proporre un qualificato dibattito sul rilevante tema dell’incapacità, non solo in relazione alle specifiche competenze dello Specialista in Medicina Legale, unico interlocutore specializzato nel coniugare le conoscenze mediche con le esigenze dei giuristi, oltre che essere il punto di riferimento di medici e giuristi nell’ approccio multidisciplinare in campo medico-forense, ma per porre a confronto Avvocati, Magistrati e Notai su tematiche di rilevante impatto sociale.

“Sono particolarmente lieto di portare il saluto del notariato napoletano – ha detto il Presidente Areniello – a questa interessantissima giornata di studi su tematiche di altissimo valore sociale, scientifico ed operativo. Ringrazio per l’invito gli organizzatori e in particolare l’avv. Giuseppe Mazzucchiello, Presidente dell’Associazione Valore Uomo, di cui apprezzo la grande sensibilità su argomenti di grande impatto quali la tutela dei diritti umani e lo studio del danno alla persona.

“Tra le tante, la caratteristica che mi piace sottolineare di questo incontro di studio – ha aggiunto – è il comune denominatore che lega le questioni affrontate dagli autorevoli relatori, vale a dire una qualificata riflessione sul tema dell’incapacità, riguardato da diversi angoli di visuale e con approccio multidisciplinare davvero encomiabile”.

“Il notariato – ha concluso il Presidente del Consiglio Notarile di Napoli – è da sempre particolarmente attento a temi di impatto sociale, ed il legislatore nelle recenti normative – e penso all’amministratore di sostegno, alla legge del dopo di noi, alle disposizioni anticipate di trattamento – ha riconosciuto il ruolo importante del notaio nel porsi con la sua qualificata professionalità ed esperienza al servizio del cittadino in specie se accompagnato nella sua fragilità e dunque con una spiccata esigenza di tutela nei profili patrimoniali”.

Nel suo intervento il notaio Romano si è soffermato sul tema del ruolo del notaio “nella verifica della capacità del disponente nelle disposizioni anticipate di trattamento e nel testamento in generale, soprattutto in relazione alla categoria della capacità naturale, quindi della possibilità che il soggetto disponente abbia di avere una coscienza critica di quello che fa, di riuscire ad autodeterminarsi e quindi di volere consapevolmente le disposizioni sul fine vita e più in generale sulla materia testamentaria perché poi c’è una relazione biunivoca tra le materie perché i requisiti di capacità sono nella loro quasi totalità similari”. “La verifica della capacità nelle disposizioni anticipate di trattamento – ha osservato il notaio Romano – implica anche una considerazione di quello che è il consenso consapevole di colui il quale espone le sue disposizioni anticipate. Quindi la verifica della capacità implica anche una verifica dell’avvenuto confronto con il personale medico, affinché la disposizione anticipata possa dirsi adeguatamente ponderata da colui il quale esprime le sue disposizioni anticipate di trattamento”.

“Ovviamente – ha concluso – il notaio che interviene in un momento delicato, cioè costituire un argine per la verifica della possibilità del disponente di accedere a queste forme di disposizioni, deve lasciarsi guidare anche da un’altra considerazione: questi sono atti personalissimi, cioè nel momento in cui un soggetto è reputato incapace di farli non può essere sostituita la sua volontà da quella di un rappresentante legale, tanto è vero che molti parlano di incapacità giuridica nel momento in cui non è possibile accedere a queste forme di espressione dell’autodeterminazione. Quindi il ruolo diventa quanto mai delicato perché laddove l’analisi abbia risultato negativo il soggetto non può fare nè testamento, nè disposizioni anticipate di trattamento”.

Locandina convegno 11 maggio 2018

 

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